Crowdfunding e obblighi fiscali: comunicazione all’ARF per i gestori dei portali

5 Aprile 2024 in Notizie Fiscali

Il mondo del crowdfunding sta vivendo una fase di grande evoluzione, offrendo nuove opportunità di finanziamento per start-up e PMI innovatrici. In questo contesto, emerge una questione di particolare rilevanza per i gestori dei portali di crowdfunding che riguarda l'obbligo di comunicazione all'Anagrafe Tributaria (ARF). 

In merito, l'Agenzia delle Entrate ha recentemente fornito chiarimenti con la risposta all'interpello del 02.04.2024 n. 85, riguardante una società denominata ALFA, gestore di un portale di crowdfunding, iscritta come PMI innovativa.

Nel caso in esame, la società ALFA si è rivolta all'Agenzia delle Entrate per capire se fosse tenuta ad osservare gli obblighi di comunicazione all'archivio dei rapporti finanziari (ARF) per le operazioni di crowdfunding "sotto soglia", ovvero quelle al di sotto dei 5 milioni di euro, come previsto dal regolamento UE 2020/1503. 

La società istante gestisce un portale di crowdfunding che permette di raccogliere finanziamenti per progetti, senza superare il limite di 5 milioni di euro, la società stessa inoltre non gestisce direttamente i flussi di pagamento né la custodia degli strumenti finanziari, compito invece affidato a soggetti terzi autorizzati.

In particolare:

  • non gestisce in alcun modo i flussi di pagamento da e/o verso il Titolare di progetto, che sono interamente e autonomamente svolti da soggetti terzi autorizzati (banche, istituti di pagamento, etc.) presso cui il Titolare di Progetto apre un conto vincolato, dedicato a ciascun progetto. 
  • per quanto riguarda gli investitori, i flussi di pagamento in uscita vengono gestiti dal rispettivo intermediario di riferimento presso cui gli stessi detengono il proprio conto corrente/di pagamento. 
  • la società non è nemmeno coinvolta nella custodia degli strumenti oggetto dell'offerta (azioni, obbligazioni, etc.) né nell'attività di detenzione delle liquidità dei clienti, anch'essi gestiti esclusivamente da soggetti terzi autorizzati (banche, SIM,etc.). 
  • la società non svolge, inoltre, verifiche in materia di antiriciclaggio di cui al Decreto legislativo n. 231/2007.

Il ruolo della Società in veste di piattaforma di crowdfunding è limitato all'attività di facilitazione del finanziamento di un progetto riconducibile ad un Titolare di Progetto, attraverso la pubblicazione del medesimo sulla propria piattaforma e l'agevolazione della messa in contatto tra Titolari di Progetto e potenziali investitori. 

L'Agenzia delle Entrate, valutando il caso della società istante, chiarisce che, data la specifica modalità di operare di quest'ultima, che non prevede la gestione diretta dei flussi finanziari né la custodia degli strumenti finanziari, le operazioni sotto soglia non sono soggette agli obblighi di comunicazione all'ARF.

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